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Lettere A Colori: Descrizioni di dipinti nella corrispondenza di Dante Gabriel Rossetti

Federica Mazzara, University College London

Nota del Curatore

Le descrizioni contenute nelle lettere qui riportate rappresentano solo una selezione tra quelle presenti nelle numerose missive che Dante Gabriel Rossetti scrisse fino a pochi giorni prima di morire.

La traduzione italiana ha cercato di rispettare un criterio di trasposizione “fedele” almeno rispetto alle particolarità stilistiche e linguistiche del poeta artista, il quale, nella fattispecie, adotta diversi registri e costrutti a volte particolarmente complessi, determinati da una scrittura privata e adattata al destinatario della corrispondenza. Gli originali delle lettere sono stati consultati alla British Library sulla recentissima e accuratissima versione della raccolta curata da William Fredeman (The Correspondence of Dante Gabriel Rossetti, Cambridge, DS Brewer, 2002-, 7 vol 1.) É stata rispettata, dunque, la datazione, l'ordine e la punteggiatura di questa versione.

Le immagini poste assieme a ciascuna descrizione rappresentano i loro corrispettivi visuali; vi sono casi in cui queste non equivalgono – anche se solo per piccoli dettagli – e la ragione è data dal fatto che la lettera veniva spesso scritta prima ancora che il dipinto fosse completato.
Quasi tutte le lettere qui riportate fanno riferimento ai dipinti dello stesso Rossetti, tranne in due casi, Concerto Campestre che descrive il quadro di Giorgione e Il matrimonio mistico di Santa Caterina che descrive quello di Hans Memling. In appendice sono presenti altre due casi di ekphraseis che, anche se non contenuti nelle lettere, testimoniano in modo esemplare l'approccio descrittivo di Rossetti alle immagini: la prima è relativa all'acquerello Il ritorno di Tibullo da Delia (18), testo ritrovato probabilmente tra i suoi notebooks — oggi parte della raccolta delle opere curata dal fratello e pubblicata nel 1911 (Rossetti, D.G., The Works of Dante Gabriel Rossetti, a cura di William Michael Rossetti, London, Ellis, 1911) — la seconda si riferisce al quadro ed è contenuta nella rivista The Atheneum del 1879.
I sonetti che Rossetti allega spesso alle lettere, e di cui qui si cita il caso de Il concerto campestre, La Bella Mano e Proserpine, sono stati trascritti nella lingua in cui Rossetti li compose: in inglese nel primo caso e in inglese e italiano nel secondo. Una traduzione italiana del sonetto per Il concerto campestre (che Rossetti pubblicherà col titolo di For a Venetian Pastoral (in the Louvre) è riportata in nota per facilitarne la comprensione al lettore italiano.

L’ordine di presentazione segue quello cronologico delle lettere.