NINES Peer-Reviewed Essays content in NINES is protected by a Creative Commons License.
Lettere A Colori: Descrizioni di dipinti nella corrispondenza di Dante Gabriel Rossetti
Pages:
«Previous page
1Page 1
2Page 2
3Page 3
4Page 4
5Page 5
6Page 6
7Page 7
8Page 8
9Page 9
10Page 10
11Page 11
12Page 12
13Page 13
14Page 14
You are here 15Page 15 16Page 16 17Page 17 18Page 18 19Page 19 20Page 20 21Page 21 22Page 22 23Page 23 24Page 24 25Page 25 26Page 26 27Page 27 EndmatterEndmatter »Next page
You are here 15Page 15 16Page 16 17Page 17 18Page 18 19Page 19 20Page 20 21Page 21 22Page 22 23Page 23 24Page 24 25Page 25 26Page 26 27Page 27 EndmatterEndmatter »Next page
291
(6) La Pasqua ebraica nella Sacra Famiglia
Mercoledì notte [7 novembre 1855]
Caro Patmore
[…] Sono abbastanza ostinato da non rinunciare alla speranza che la Pasqua ebraica possa piacerLe adesso più di allora. Forse ho finora troppo insistito nel descriverne i dettagli simbolici, facendola apparire ancora più incompleta di quanto non lo sia davvero. Se riuscirà, una volta portata a termine, l’aspetto interessante di quest’immagine consisterà nella rappresentazione di un evento che doveva avere luogo ogni anno nella Sacra Famiglia, e che, io penso, mostra il suo significato completamente e in modo diretto – e non come Lei afferma “a distanza” – ma già ad una prima occhiata, attraverso quell’unico sacrificio che rappresenta anche l’altro. La sua autenticità è data dall’incidente stesso non meno che dal fatto di essere un tema delle Scritture. A tal proposito, credo potrà constatare lei stesso che questo disegno differisce completamente da quello di Herbert di qualche anno fa, o da quello più recente di Millais, o ancora da quelli di molti altri pittori antichi e moderni che vengono associati a questo soggetto pittorico per il semplice fatto di essere delle illustrazioni della vita di Cristo “sotto la tutela dei Suoi genitori”; ognuno di questi, in realtà, che io ricordi, è solo una perfetta e spesso superficiale invenzione del pittore, in cui il simbolismo non è realmente inerente all’evento, ma solo suggerito o suggeribile, e fa in modo piuttosto che l’evento si adegui ad esso. In ogni caso, temo di non avere il diritto di annoiarla con tante giustificazioni riguardo il mio disegno, soprattutto perché l’immagine non è ancora completa […].
Sinceramente Vostro
D. G. Rossetti @Fredeman, W. E., The Correspondence of Dante Gabriel Rossetti, op. cit., vol. 2, p. 73. La lettera fu inviata al poeta Coventry Patmore il quale si era precedentemente espresso su questo quadro con Ruskin, vero committente dell’opera: «il simbolismo è troppo distante e oscuro per colpirmi efficacemente»..
Caro Patmore
[…] Sono abbastanza ostinato da non rinunciare alla speranza che la Pasqua ebraica possa piacerLe adesso più di allora. Forse ho finora troppo insistito nel descriverne i dettagli simbolici, facendola apparire ancora più incompleta di quanto non lo sia davvero. Se riuscirà, una volta portata a termine, l’aspetto interessante di quest’immagine consisterà nella rappresentazione di un evento che doveva avere luogo ogni anno nella Sacra Famiglia, e che, io penso, mostra il suo significato completamente e in modo diretto – e non come Lei afferma “a distanza” – ma già ad una prima occhiata, attraverso quell’unico sacrificio che rappresenta anche l’altro. La sua autenticità è data dall’incidente stesso non meno che dal fatto di essere un tema delle Scritture. A tal proposito, credo potrà constatare lei stesso che questo disegno differisce completamente da quello di Herbert di qualche anno fa, o da quello più recente di Millais, o ancora da quelli di molti altri pittori antichi e moderni che vengono associati a questo soggetto pittorico per il semplice fatto di essere delle illustrazioni della vita di Cristo “sotto la tutela dei Suoi genitori”; ognuno di questi, in realtà, che io ricordi, è solo una perfetta e spesso superficiale invenzione del pittore, in cui il simbolismo non è realmente inerente all’evento, ma solo suggerito o suggeribile, e fa in modo piuttosto che l’evento si adegui ad esso. In ogni caso, temo di non avere il diritto di annoiarla con tante giustificazioni riguardo il mio disegno, soprattutto perché l’immagine non è ancora completa […].
Sinceramente Vostro
D. G. Rossetti @Fredeman, W. E., The Correspondence of Dante Gabriel Rossetti, op. cit., vol. 2, p. 73. La lettera fu inviata al poeta Coventry Patmore il quale si era precedentemente espresso su questo quadro con Ruskin, vero committente dell’opera: «il simbolismo è troppo distante e oscuro per colpirmi efficacemente»..