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Peer Reviewed

Lettere A Colori: Descrizioni di dipinti nella corrispondenza di Dante Gabriel Rossetti

Federica Mazzara, University College London

(19) Il sogno di Dante

Commentary for Dante's Dream on the Day of the Death of Beatrice: 9th of
June, 1290
Dante's Dream on the Day of the Death of Beatrice: 9th of June, 1290
Dante Gabriel Rossetti
Il soggetto del dipinto prende ispirazione dalla Vita Nuova di Dante, l’autobiografia della sua vita da giovane. È la rappresentazione del suo sogno della morte di Beatrice Portinari, durante il quale dopo molti presagi e pronostici, viene condotto dallo stesso Amore presso l’amata defunta, dove vede altre donne coprirla con un velo mentre lei giace morta. La scena ha luogo in una camera dei sogni, dove Beatrice è distesa su un giaciglio posto in una nicchia rientrata del muro, come se stesse per essere risucchiata dalla morte. La splendente figura alata di Amore (il pellegrino Amore della Vita Nuova, che indossa una conchiglia di pettine sulle spalle) conduce Dante per mano, mentre questi cammina cosciente ma assorto, come se dormisse. Con l’altra mano Amore tiene la sua freccia puntata verso il cuore del sognatore, e assieme a questa un ramo di fiori di melo, che rappresenta l’amore qui consumato in morte, in quanto fiore raccolto prima della nascita del frutto. Una volta raggiunta la bara, Amore si china per un momento su Beatrice per il bacio che il suo innamorato non è mai riuscito a darle, mentre le due donne del sogno tengono sospeso ancora per un istante il drappo funebre ricoperto di fiori di maggio, prima che esso si posi per sempre sul viso di Beatrice. Le due donne vestite di verde fissano il sognatore, con occhi rattristati e senza speranza, come se impossibilitate a parlare.

La camera dei sogni è cosparsa di papaveri; e su ogni lato del giaciglio rientrato si trovano due passaggi aperti che conducono a due scale, una porta sopra, l’altra sotto.

Presso queste scale si vedono volare due uccelli della stessa tonalità brillante di Amore – gli emblemi della sua presenza riempiono la casa. Da queste aperture, e anche sopra dal tetto scoperchiato si vedono le campane suonare per chiamare a raccolta i morti; e oltre a distanza si vede il mondo esterno della realtà – la città di Firenze che, come dice Dante, “siede solitaria” per la morte della sua donna. Sopra a tutto, gli angeli fluttuano verso l’alto, come nel suo sogno, “e una nuvoletta avean davanti” – una nuvola cui è data la stessa sembianza della bella Beatrice @.
D. G. R.